KARADRA': una startup Salentina rivolta all'aridocoltura e alla biocoltura
Maggio 2017 - Ad Aradeo in provincia di Lecce, da tre anni e' nata una startup innovativa dal nome KARADRA' che significa "acqua che scorre e viene inghiottita.
Sotto questo nome è nata una Cooperativa sociale costituita da nove ragazzi e ragazze determinati e motivati a realizzare un progetto che gli consenta di
lavorare e mirare ad una crescita comune e personale. Il settore dove si sono impegnati a realizzare il loro progetto è l'agricoltura ed in particolare
all'aridocoltura, cioè coltivare in ambienti con scarsità di acqua e ricorrendo alle rotazione colturali delle specie, al fine di ottenere prodotti naturali cresciuti nel rispetto della terra e della risorsa dell'acqua, ottenendo frutti con un alto contenuto nutrizionale e dalla lunga conservazione, in particolare il pomodoro "Le Pende".
Le Pende sono pomodori gialli d’inverno coltivati in aridocoltura. Le bacche arrivano ad assumere tutti i toni del giallo e dell’arancio, senza mai diventare rosse. L’assenza di acqua nella fase di crescita e sviluppo della pianta favorisce la lunga conservazione di questi pomodori, mantenendo inalterate le sue proprietà organolettiche (buccia spessa, polpa succosa e tanti semi) anche per un anno. Le bacche vengono raccolte a completa maturazione, recidendo i grappoli con le forbici, e conservate in reste appese in vecchi fabbricati strumentali in disuso, ben arieggiati, oppure tenuti in ariosi atri porticati. Talvolta vengono appese sui “tiraletti”, dove un tempo si appendevano le foglie di tabacco per l’essiccazione. Tipica dell’entroterra salentino, questa varietà, fuori da ogni mercato e produzione industriale, giunge a noi grazie alle sapienti mani dei contadini custodi e di Karadrà.
Le terre che qui coltivano, sono state pazientemente ricomposte e sottratte alla frammentazione che caratterizza la media dei terreni coltivabili in Salento. Alcune sono state acqusitate, altre concesse in comodato. Karadrà unisce a tutto ciò la ricerca storica e culturale per la ricomposizione dei saperi perduti e per la ricostruzione della cognizione e della conoscenza profonda del territorio che si abita. Oltre ai pomodori, si produce grano Cappelli, patate Nicola ed Elvira, olio, vino, e tanto altro ancora.
I risultati non si sono fatti attendere: tre tonnellate di pomodori lavorati a mano e ordinatamente raggruppati in 1700 ramasole, da cui sono tati ricavati i fondi per realizzare, fino ad oggi, un orto di 5000 metri, 400 alberi di ulivo, una coltivazione di leguminacee di 2000 metri e, ovviamente, il prodotto di spicco: 5000 piante di pomodoro d’inverno d’Aradeo.
I ragazzi di Karadrà sperano che questo micro-mondo venga riconosciuto Sito di importanza Comunitaria e venga protetto e tutelato.
Educational per giornalisti, proposto dal Comune di Aradeo e finanziato dalla Regione Puglia, con il supporto del CTS di Lecce