GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: LA LOTTA ALLO SPRECO DI “ORO BLU” PARTE DALL’ AGRICOLTURA
Milano, 22 marzo 2012 – Oro blu, risorsa sempre più scarsa e per questo incredibilmente preziosa: nel 2050 nei Paesi emergenti la richiesta di acqua salirà del 50% e nei Paesi industrializzati del 18%. Se poi si considera che il 70-80% delle risorse idriche utilizzate dall’uomo è impiegato per l’irrigazione agricola (dati Unesco), si comprende come sia necessario un nuovo approccio per risolvere il problema.
Assofertilizzanti - Associazione nazionale produttori di fertilizzanti che fa parte di Federchimica – in occasione del World Water Day mette in evidenza come l’innovazione e un utilizzo razionale degli strumenti agricoli può essere in grado di diminuire il consumo di acqua, senza per questo ridurre la produzione necessaria a soddisfare la domanda alimentare mondiale.
L’emergenza relativa all’approvvigionamento idrico colpisce oggi circa 80 paesi al mondo, coinvolgendo il 40% della popolazione mondiale: ogni giorno, inoltre, ci sono 10.000 persone al mondo che muoiono per malattie legate alla mancanza d’acqua (Fonte: Amici del Mondo Onlus). Il 60% delle fonti è localizzato in appena 9 Stati, tra cui Usa, Russia, Canada, Brasile e Indonesia.
Per quantificare l’impatto dell’agricoltura sui consumi idrici, basti pensare che ci vogliono 500 litri di acqua per ricavare un chilo di grano, 450 per una pannocchia di mais, 70 per produrre una sola mela (dati Unesco IHE).
“La disponibilità di terra da coltivare e di acqua dolce sono i due dei grandi temi dell’agricoltura di domani, anche perché nel 2050 il Pianeta consumerà il 70% in più del cibo di oggi – dichiara Francesco Caterini, Presidente di Assofertilizzanti – “Il settore agricolo è quindi chiamato a una sfida senza precedenti nella storia dell’umanità e l’innovazione, che include i fertilizzanti, gioca un ruolo decisivo poiché rappresenta l’unica possibilità per ottimizzare la produzione in modo sostenibile, riducendo gli sprechi. I fertilizzanti in particolare, reintegrando i terreni delle loro sostanze nutritive, contribuiscono a produrre alimenti senza la necessità di ampliare l’estensione delle terre coltivabili, con un risparmio idrico notevole in termini di irrigazione”.