Nasce l'associazione 'UNA ZAMPA AMICA
L’impegno in questa difficile avventura nasce con Barbara Rancitelli, Presidente di Una Zampa Amica.Dall’esistenza delle perreras ha cercato di mobilitare il maggior numero di persone possibile per far conoscere questa realtà atroce, impegnandosi al contempo in prima persona per poter salvare quanti più animali possibile. Lentamente le si sono affiancanti altri volontari e così il progetto ha preso il volo, fino ad arrivare alla fondazione dell’associazione UNA ZAMPA AMICA. La parola «Perrera» è da tempo sinonimo di morte certa, nonostante sia la traduzione di «Canile». Ogni ane o gatto raccolto e portato nei canili comunali o privati, se non adottato dopo solo 10 o 15 giorni dalla sua permanenza, per legge, viene soppresso. «Non importa che si tratti di cuccioli, adulti, animali sani o malati. Vengono uccisi comunque, e spesso in modo atroce: si usa il gas, che non sempre fa il suo effetto perché a volte di limita a tramortirli, e poi vengono bruciati, anche vivi quindi, negli inceneritori. Questo è il modo in cui la Spagna, paese membro della Comunità Europea, cerca di risolvere il problema del randagismo, senza preoccuparsi dell’esistenza di una legislazione comunitaria che dovrebbe (almeno sulla carta) tutelare la vita degli animali».«In perrera finiscono anche gli animali di cui il padrone si è stancato, quei cani e quei gatti che ormai per vari motivi sono diventati un peso. Spesso questi animali hanno ancora meno tempo, spesso non si aspettano neanche i 10 giorni previsti ,tremano i volontari quando sentono“rinuncia di proprietà”, vuol dire che quel cane potrebbe avere solo 24/48 ore di tempo per essere salvato. A volte gli animali non arrivano neanche a finire il tempo loro concesso per sperare in un’adozione, muoiono prima di stenti» Atroce, poi, è che dietro al fenomeno ci sia un "rimborso" per il servizio: «Le leggi cambiano leggermente tra le varie Comunità Autonome Spagnole ma, a esclusione della Catalogna dove le soppressioni sono state vietate, quello che cambia è il numero di giorni di permanenza degli animali nel “braccio della morte” e la quantità di denaro ricevuta dalla perrera da parte del Comune per il “servizio reso”: l’uccisione di un cane o di un gatto».
Entrare in una perrera è un’esperienza che non si dimentica: non è facile osservare un animale che ti guarda a sua volta, magari scodinzolando speranzoso la coda, sapendo quale sarà la sua fine. Ed è da questi viaggi che nasce il forte desiderio di aiutare questi animali, dando loro la certezza di sopravvivere e la speranza di una vita fuori dal canile. La principale attività di salvataggio si svolge in collaborazione con lo Zoosanitario di Sevilla (dove si collabora anche con l’associazione locale, Ayandena), ma anche con Mairena (vicino la stessa Sevilla), Jerez de la Frontera, Granada (dove si opera in collaborazione con un’altra associazione italiana “Una cuccia per la vita”) e Santander. Per ogni cane salvato ce ne sono centinaia che non arrivano neanche a essere fotografati dai volontari spagnoli sul posto, ma non dimentichiamo che «Salvare un cane non cambierà il mondo, ma sicuramente per quel cane il mondo cambierà per sempre"
Per info UNA ZAMPA AMICA 3923434830 Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. https://www.facebook.com/unazampaamica?fref=ts