Villa Mirabello, Varese: dal 24 novembre 2017 al 27 maggio 2018 " Alieni" La conquista dell’Italia da parte di piante e animali introdotti dall’uomo.
Novembre 2017 - Gli scoiattoli grigi nordamericani prevaricano gli scoiattoli autoctoni, gli ambienti acquatici sono abitati dalla metà di specie non originarie, i gamberi americani alterano gli equilibri naturali nei sistemi idrici locali, le aree circostanti gli aeroporti internazionali sono pericolose “oasi” di specie introdotte anche involontariamente dall’uomo con il trasporto merci: è l’“inquinamento biologico”.Appositamente pensata per i Musei Civicidi Villa Mirabello, parte da Varese una mostra sull’imprudente e incauta modificazione della natura da parte dell’uomo:Alieni. La conquista dell’Italia da parte di piante e animali introdotti dall’uomo.
La mostra è un viaggio tra le specie aliene, ossia tra gli organismi introdotti, accidentalmente o volontariamente dall’uomo in Italia e in Europa, al di fuori della loro area di origine, con un focus dedicato alla provincia di Varese. Alcune delle specie aliene che si insediano in natura diventano invasive, ossia particolarmente pericolose per l’ambiente, l’economia o la salute dell’uomo.
Le specie aliene invasive sono responsabili della perdita di biodiversità al pari della distruzione degli habitat, minacciano l’esistenza di moltissime specie autoctone e alterano profondamente gli ecosistemi(ivi inclusi i servizi ecosistemici, che sono fondamentali per tutta la società). L’impatto sociale ed economico delle specie aliene invasive è stimato in oltre 12 miliardi di euro ogni anno nella sola Unione Europea. Delle 12.000 specie aliene segnalate oggi in Europa, più di 3.000 sono presenti in Italia, di cui oltre il 15% sono invasive.
«Gli ambienti naturali sono una preziosità importantissima da conservare e valorizzare, innanzitutto promuovendo una loro conoscenza di dettaglio focalizzata sui meccanismi di interazione tra specie – spiega il professor Adriano Martinoli, zoologo ed esperto di specie aliene -. È necessario quindi andare oltre l’approccio estetico ed empatico alla natura: un ambiente esteticamente “bello” non sempre è anche sano. Tra le molte forme di alterazione dell’ambiente messe in atto dall’uomo, l’introduzione di specie aliene ha avuto negli ultimi due secoli un ruolo determinante, che però è stato sottovalutato per molti decenni. Il problema dell’ “inquinamento biologico” non solo deve essere affrontato con gli strumenti della scienza, della biologia e dell’ecologia, ma risulta fondamentale il coinvolgimento del grande pubblico per promuovere anche un radicale cambiamento culturale, per prendere coscienza del problema ed evitare in futuro nuove introduzioni. Gli organismi introdotti dall’uomo e i loro impatti sulla natura, approfonditi con grande dimestichezza anche grazie all’ottimo allestimento, sono i protagonisti della mostra Alieni»
Animali vivi nati e rimossi dalla natura dove esercitavano i loro impatti negativi sono esposti in acquari e terrari che riproducono il micro-ecosistema, l'ambiente “invaso” e in parte sottratto alle specie native: tra gli esemplari in mostra vi sono animali ad esempio i gamberi rossi della Louisiana; le gambusie, piccoli pesci la cui diffusione è legata alla falsa presunzione che potessero collaborare alla lotta contro le zanzare; testuggini dalle orecchie rosse il cui commercio, ormai vietato, ha messo in crisi le popolazioni naturali in Nord America e i sistemi idrici europei nei quali queste tartarughe d’acqua sono state rilasciate; e ancora insetti alloctoni, come ad esempio la temuta cimice asiatica e specie vegetali, ad esempio la robinia, dalla quale si ricava il miele d’acacia, introdotta dal Nord America all'inizio del 1600, che ha modificato drasticamente il paesaggio, i boschi e la fauna delle aree di pianura.
Un insieme di reportage fotografici dei naturalisti Francesco Tomasinelli e Marco Colombo - quest’ultimo vincitore nel 2016 del prestigiosissimo “BBC Wildlife Photographer of the Year” - completa l’esposizione curata dall’Associazione culturale Pithekos – Raffaella Fiore e Loredana Martinoli - e da Tomasinelli.
La mostra prevede, come evento collaterale, un calendario di incontri a carattere divulgativo in programma da gennaio a maggio. Il ciclo di conferenze è promosso dal dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università degli Studi dell’Insubria, diretto dal professor Fabio Conti, e dagli Assessorati a Cultura e Ambiente del Comune di Varese. Molti gli argomenti sulla biologia e l’ecologia delle specie, ma anche relativi alla salute dell’uomo, alla storia dell'arte, alla letteratura, alla cultura con proposte sempre stimolanti e particolari. AdrianoMartinoli, Damiano Preatoni e Bruno Cerabolinidell’Università degli Studi dell’Insubria e Serena Contini del Comune di Varese saranno i promotori di conferenze di approfondimento su tematiche correlate all’esposizione: dalla percezione della fauna, al ruolo di piante e animali introdotti, alla storia dell'uomo, all’evoluzione e agli adattamenti degli animali e delle piante, alle creature del passato e quelle del presente tra scienza e cultura.
L’esposizione di piante, microcosmi, animali vivi e storie fotografiche, promossa dall'Università degli Studi dell'Insubria e dal Comune di Varese, con la collaborazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Progetto LIFE ASAP (Alien Species Awareness Program, LIFE15 GIE/IT/001039), è allestita a Varese ai Musei Civici di Villa Mirabello, piazza della Motta n. 4, dal 24 novembre 2017 al 27 maggio 2018.