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"L'ANIMA DELLE COSE. RITI E CORREDI DALLA NECROPOLI ROMANA DI OPITERGIUM" DA MERCOLEDÌ 20 MAGGIO - ODERZO (TV)

DA MERCOLEDÌ 20 MAGGIO RIAPRE AL PUBBLICO L'ORIGINALE MOSTRA: "L'ANIMA DELLE COSE. - ODERZO (TV)

altLa mostra, realizzata da Oderzo Cultura con un comitato scientifico composto dai funzionari della Soprintendenza che hanno coordinato e sovrainteso alle diverse campagne di scavo - Marianna Bressan, Annamaria Larese, Margherita Tirelli e Maria Cristina Vallicelli - e da Marta Mascardi Conservatore del Museo archeologico di Oderzo Cultura, tornerà ad essere dunque un'eccezionale occasione per scoprire da vicino le testimonianze di oltre 50 tra i più belli e significativi corredi dei 94 studiati per l'occasione (di cui dà invece conto il prezioso catalogo Edizioni Ca'Foscari) rinvenuti in oltre trent'anni di scavi nella necropoli dell'antica Opitergium.


Corredi per lo più inediti ed esposti insieme per la prima volta in questa significativa occasione. Sei secoli di storia, dal I al VI secolo d.C. e reperti che durante questi mesi di quarantena non hanno mai smesso di coinvolgere il pubblico di appassionati con racconti e curiosità sulla vita di Opitergium e i suoi abitanti, grazie all'intesa attività sui profili social promossa da Oderzo Cultura.L'importante passato della città si rivela infatti attraverso le testimonianze degli uomini e delle donne che hanno abitato questa terre,

 in un dialogo tra passato e presente.

Un viaggio attraverso gli oggetti riemersi dalla città dei morti per riscoprire il mondo dei vivi dell'antica Oderzo e dei suoi abitanti, come la giovane fanciulla romana Phoebe, con la stele a lei dedicata risalente al I secolo d.C., o un bimbo con i suoi giochi infantili e il suo cavallino in terracotta dotato anche di ruote per il traino: eccezionale reperto rinvenuto in una tomba di fine II-III secolo d.C. 


La prossima apertura costituisce anche l'occasione per Oderzo Cultura per ricordare con stima e affetto l'archeologa Annamaria Larese recentemente scomparsa, direttrice regionale del Museo Archeologico Nazionale di Venezia e del Museo Nazionale Concordiese Portogruaro e area archeologica di Concordia Sagittaria, che tanto ha contribuito alla studio e alla conoscenza della necropoli opitergina, membro del comitato scientifico della mostra.