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Salento fuori stagione, Latiano Mesagne e Melendugno accolgono e ammaliano

altDicembre 2024 - Prosegue il nostro viaggio alla scoperta del Salento fuori stagione. Dopo aver visitato la città di Lequile, il nostro tour approda a Latiano e Mesagne, borghi dalla storia millenaria affacciati sulla via Appia, divenuta Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Sullo sfondo tutto il fascino del mare d’inverno con le marine di Melendugno.

A vivere un week end lungo, accolti dagli abitanti del posto, sono stati giornalisti provenienti da Milano, Roma, Torino e Parigi e il tour operator Kel12 che hanno aderito al 68mo Educational per giornalisti organizzato dalla rivista di turismo e cultura del Salento, Spiagge, diretta da Carmen Mancarella ( www.mediterraneantourism.it )


MURO TENENTE E LA VIA APPIA

Prima tappa nel sito archeologico di Muro Tenente condiviso da Latiano e Mesagne. Qui fiorì una ricca città messapica protetta da imponenti mura. Le campagne di scavo condotte dall’équipe del professore dell’Università di Amsterdam, Gert Burges con la collaborazione dell’archeologo Cristian Napolitano, hanno riportato alla luce i tracciati delle case, la necropoli e le mura di cinta. Ed è qui che le pietre millenarie raccontano una storia incredibile. A causa di un’invasione, sembra ad opera dei romani, i Messapi si videro costretti a scoperchiare le tombe nel tentativo di rinforzare, con i grandi lastroni di copertura, le mura di cinta e scongiurare la sconfitta, che comunque subirono.

Il sito è da oggi più ricco grazie alla scoperta del tracciato della via Appia, la prima autostrada della storia dell’Umanità che partiva da Roma e finiva a Brindisi e dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco il 29 luglio scorso. Si tratta del 60mo sito Unesco italiano.

La via Appia non era una strada solo “militare”, ma anche gastronomica. In romani se ne servivano per trasportare olio, vino e ogni prelibatezza prodotta nel Salento e nella vicina Grecia.

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LA CANTINA TENUTE BELLAMARINA AFFACCIATA SULLA VIA APPIA

Oggi, come duemila anni fa il Salento continua ad essere molto apprezzato per i suoi vini. Ad appena un chilometro dalla Via Appia, si trova la Cantina Tenute Bellamarina, circondata da ben 70 ettari di vigneti, coltivati in biologico da oltre 30 anni. Qui Imma Dimastrodonato, Cosimo Caforio e la loro figlia Francesca vi racconteranno l’incredibile storia di Bellamarina che viene ereditata di donna in donna. Dai vitigni tipici del Salento: il negroamaro, il primitivo e il fiano nascono vini biologici eleganti e raffinati come il bianco Galè, fiano Salento IGP, il rosato Rosamaro, negroamaro Salento IGP e il rosso Zis, primitivo Salento Igp con le bollicine UnidiciUnidici il cui nome si ispira alla sentita Festa di San Martino (l’11 novembre) e alle quattro stagioni che contraddistinguono i ritmi dell’agricoltura. Ultimi nati sono i barricati Primerum, Primitivo Salento IGP e Neramaro (Negroamaro Salento Igp) dagli straordinari bouquet di profumi e di gusto ( www.tenutebellamarina.it  ).





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IL MUSEO PETROSILLO RIBEZZI

Pregevoli reperti della città messapica di Muro Tenente, indicata anche con il nome di Scamnum, possono essere ammirati nella Museo Fondazione Ribezzi Petrosillo a pochi passi dalla chiesa madre di Latiano. Anima della Fondazione è la professoressa Vittoria Ribezzi che ha deciso di trasformare la sua casa natale, composta da ben trenta stanze, in un museo. Si possono ammirare gli antichi vasi messapici che suo padre, appassionato di storia e proprietario dei terreni, trovava a Muro Tenente e che potevano essere considerati di sua proprietà prima della legge del 1939.

La Sovrintendenza ha poi affidato al Museo Petrosillo Ribezzi la custodia di altri corredi funerari di straordinaria bellezza tra cui diademi in oro, crateri istoriati, trozzelle, i vasi di cui si servivano le donne per trasportare l’acqua, simbolo della civiltà messapica perché unici. Il viaggio nel museo continua ammirando l’evoluzione della moda, soprattutto quella femminile, negli ultimi tre secoli, una ricca collezione numismatica, preziosi documenti e al primo piano si viene proiettati nelle atmosfere dei primi del ‘900 quando si ballava in casa al suono di un grammofono con dischi di carta. VEDI IL VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=AHDq-Z874L0&t=18s 

LATIANO LA CITTA’ DEI MUSEI E DEL BEATO BARTOLO LONGO

Nella stupenda sala Flora di Palazzo Imperiali incontriamo il sindaco di Latiano, Mino Maiorano: “Latiano è piccola, ma ricca di arte e di storia. E’ la città dei musei per eccellenza, dove potrete ammirare un ricchissimo Polo museale, che custodisce il Museo della Storia della Farmacia, unico in Italia, il Museo del sottosuolo, il Museo della Ceramica. Ricchissima è poi la collezione dedicata alla civiltà contadina. Siamo anche fieri di essere la città dove è nato il beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, famoso per le sue opere filantropiche a favore dei figli dei carcerati, che secondo le teorie del Lombroso, in voga, a quei tempi, erano condannati a divenire criminali. Lui, avviandoli al lavoro e all’istruzione, salvò centinaia di ragazzi e ragazze da un destino crudele e diede un prezioso contributo alla società tutta”.

VEDI IL VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=hW3c8-kCp6g&t=37s 

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All’interno di Palazzo Imperiali si può ammirare una ricca Pinacoteca con pregiate tele di scuola del ‘700 napoletano, la cosiddetta Quadreria Imperiali, appartenuta all’ultimo marchese Guglielmo Imperiali. Ricca è anche la biblioteca, divenuta una Community library. Un affresco bizantino con il Cristo pantocrate appare sotto il pavimento, lasciando pensare che vi era una chiesa, sotto l’attuale piano di calpestio.

LA FERA DI LATIANO

Latiano è anche una città molto accogliente: da non perdere è la FERA, un grande evento che si celebra la prima domenica di ottobre con una grande fiera mercato e la sagra delli stacchioddi, nome con cui, in dialetto latianese, vengono indicate le orecchiette. “Quest’anno visitatori e viaggiatori sono stati così tanti che sono state consumate ben 2500 porzioni!” commenta soddisfatto il sindaco.

La città ha investito molto in un prodotto tipico di eccellenza: la pasta reale dichiarata De.Co., prodotto di origine comunale. E’ la tipica pasta di mandorla alla quale le mestre (le maestre) amano dare le forme più disparate: fruttini, uccellini e persino ortaggi, dai colori tenui.

“Ci abbiamo tenuto tanto al recupero delle ricette tradizionali della pasta reale”, commenta il presidente della Pro Loco, Mimino Galasso, “perché il nostro futuro sta nella valorizzazione delle nostre radici, come dimostra anche il Museo della civiltà contadina all’interno del Polo Museale, dove sono stati ricreati vere e proprie botteghe artigianali e le case contadine”.

I viaggiatori vengono accolti nel Polo museale dai volontari della Pro Loco in un momento di calda accoglienza e condivisione, nel nome della pasta reale.

VEDI IL VIDEO https://www.youtube.com/watch?v=230YP0uNqC8&t=53s 

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DOVE SOGGIORNARE

Ma dove soggiornare? La scelta perfetta è Masseria Incantamento a pochi passi dal centro abitato, una villa incantevole destinata a viaggiatori colti e raffinati che amano il lusso, non ostentato, massima espressione del gusto e di una bellezza tutta italiana che piace molto agli stranieri. Un parco con ampia piscina circonda la villa, regalando indimenticabili momenti di relax nella piena riservatezza. Nella camera da letto, ecco un’ampia Jacuzzi con idromassaggio e cromoterapia (www.masseria-incantamento.it) per dimenticare completamente il mondo fuori.


MESAGNE CITTA’ SOSTENIBILE E GREEN

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Arriva la sera. E’ l’ora di fare una bella passeggiata nel borgo di Mesagne che stupisce per le sue viuzze così curate dagli abitanti. Il suo centro storico è a forma di cuore, dominato dal castello normanno che ospita il Museo archeologico del Territorio “Ugo Granafei”, Mater, ricco di vasi dalla stupefacente bellezza. Si tratta di una delle collezioni d’arte archeologiche più ricche e complete, come anche unico è il villaggio japigeo nel cuore del centro storico che prosegue con la sua necropoli nei sotterranei di un ristorante, la Braceria Barbanera, che con i suoi pavimento in vetro spesso, l’ha resa visibile.

Spiega il sindaco e presidente della Provincia di Brindisi, Toni Matarrelli: “Tutta la città offre un percorso adatto ai non vedenti e alle persone diversamente abili, tanto che viene definita la CITTA’ CHE PARLA. Sui pannelli è possibile scaricare le audioguide e leggere le indicazioni in braille. All’interno del museo è stato studiato un percorso per le persone non vedenti che si chiama Touch The History. Bravi artigiani locali hanno riprodotto i reperti più significativi dando la possibilità di “scoprirli” attraverso il tatto, una cosa che piace molto veramente a tutti. Una lunga pista ciclabile che ci è stata finanziata direttamente dal Ministero della Cultura collegherà il centro storico di Mesagne al sito archeologico di Muro Tenente. E tra poco abbatteremo le barriere architettoniche anche all’interno del castello. Faremo della nostra cittadina un borgo sempre più attento ai bisogni di tutti, una cittadina libera dove tutti si potranno muovere in piena autonomia”.

Ha riscosso un grande successo la Mostra Sette Secoli di Arte Italiana allestita dalla rete di imprese Micexperience presieduta dall’imprenditore Pierangelo Argentieri. Qui si possono ammirare i capolavori dell’Arte Italiana: da Leonardo da Vinci a Canaletto, da Canova ad Artemisia Gentileschi. E’ stato così alto l’indice di gradimento che la mostra è stata prorogata fino al 7 gennaio 2025.









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MESAGNE, LA PICCOLA LECCE

A farci da guida è il consulente politico del sindaco Toni Matarrelli, per il centro storico e il sito archeologico, Mimmo Stella una persona competente e appassionata.

Passeggiando per le vie del borgo e ammirando la stupefacente piazza Orsini, le chiese barocche molto simili a quelle di Lecce, l’ariosa piazza dei Commestibili, cuore pulsante della vita culturale della cittadina, via Azzollino, famosa per la cura degli abitanti e alcuni sorprendenti vicoli e corti, ci si imbatte in un frantoio ipogeo dove un gruppo di amici ha dato vita al Borgo dei presepi permanente. Vale a dire che tutto l’anno si possono ammirare presepi artigianali e meccanici nati dai ricordi d’infanzia ci colui che è considerato l’artefice: il signor Damiano, che custodisce nei suoi ricordi il Presepe meccanico della Chiesa dell’Immacolata, un sogno per ogni bambino di Mesagne, come ci dice in questo video racconto:

MESAGNE IL BORGO DEI PRESEPI

https://www.youtube.com/watch?v=cmquSIetvmI&t=2s

MELENDUGNO E IL FRANTOIO IPOGEO DI VIA SAN FRANCESCO

Ma un viaggio nel Salento non può prescindere dal suo stupendo mare. Anche in pieno inverno. Tappa nelle marine di Melendugno per ammirare i faraglioni di Sant’Andrea, divenuti l’immagine iconica del turismo in Puglia, le Due Sorelle, che si affacciano sulla baia di Torre dell’Orso, la Poesia a Roca Vecchia, che, secondo il National Geographic è la piscina naturale più bella al mondo e poi ancora le morbide e bianche spiagge di San Foca: Li Marangi e le Fontanelle sino alle calette di Torre Sant’Andrea.

Ma anche Melendugno come tanti altri piccoli borghi del Salento doveva la sua ricchezza ai frantoi ipogei da dove si estraeva l’olio lampante che serviva per illuminare le vie e le case delle grandi capitali europee e con cui sono state oliate le macchine della prima e della seconda rivoluzione industriale inglese.

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I proprietari Candido e Mimina Dima ci aprono le porte di un vero e proprio gioiello: il grande frantoio ipogeo dove potrete ammirare le prime macine meccanizzate con le pompe idrauliche e anche, nella stanza dove si preparava da mangiare, i ritratti dei nachiri, i capi frantoiani. Una vera rarità.

Il frantoio faceva parte di un vero e proprio complesso industriale restato in funzione sino agli anni 50 del secolo scorso: infatti c’erano anche il mulino e il forno.

Oggi i proprietari lo abitano e amano accogliere i viaggiatori per vivere insieme indimenticabili esperienze.

ENTRA CON NOI NEL FRANTOIO IPOGEO

https://youtu.be/7qqzzYxtwm0 

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IL BAROCCO POLICROMO

Il barocco leccese non è nato bianco, ma policromo. Per averne un’idea, basta andare nella stupenda chiesetta Mater Domini di Pisignano, frazione di Vernole, dove potrete ammirare l’altare in barocco dai colori delicati, adornato da ben undici sirene alate, simbolo di eterna bellezza, come le descriveva il matematico e filosofo Pitagora della scuola di Crotone, in piena Magna Grecia. Da ammirare il pavimento maiolicato e il menhir che sembra fare da guardia alla stessa chiesetta.

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LA REMESA, CUCINA AUTENTICA SALENTINA

Infine per conoscere la cucina autentica salentina, tappa obbligata nell’Osteria La Remesa, ormai storica trattoria di Cavallino. Qui potrete scoprire i sapori più autentici della cucina salentina come le parmigiane, la ciciri e tria (pasta metà fritta e metà bollita con i ceci), le sagne ncannulate (pasta fatta in casa tipo tagliatelle, senza uova e a forma elicoidale) con la ricotta forte… tutto questo dopo una ricca carrellata di antipasti.

Il Salento si conferma sempre di più come una terra che accoglie e che ammalia!

#viaAppia #sitiUnesco #unesco #patrimoniomondialedellumanità #mesagne #latiano #marinedimelendugno #poesia #roca #torredellorso #sanfoca #faraglionidisantandrea #frantoipogei #masseriePuglia



Dove dormire

Tenuta Caradonna SS 101 km 9 73010 Lequile (LE) Tel. 0832 639108

www.tenutacaradonna.com 

Masseria Incantamento via Contrada Santa Margherita n.3

72022 Latiano (BR) Tel +39 380 177 0591 www.masseria-incantamento.it 

Dove mangiare

Per gustare pizze tradizionali e ai sapori salentini

Container Pizza Via San Cesario 114/c Tel. 392 5307187 www.containerpizza.it 

Osteria pizzeria La Remesa Via Trieste 17 73020 Cavallino (LE) Tel. 0832 611994

Dove acquistare prodotti tipici

Cantina Tenute Bellamarina Contrada Bellamarina Torre Santa Susanna (BR)

Tel. 0831 16 25334  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.  

Forno Amato Via San Nicola Donadeo 40 73010 Lequile (LE) Tel. 0832633568

Experience

Frantoio semipogeo San Francesco Piazza San Francesco 73026 Melendugno (LE)

Tel. 3284175456