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Calder . Sculpting Time

Dal 5 maggio al 6 ottobre 2024 Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano Sede LAC
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Veduta dell’allestimento “Calder.Sculpting Time,” MASI Lugano, SvizzeraFoto Luca Meneghel © 2024 Calder Foundation, New York / Artists RightsSociety (ARS), New York

 

Il MASI Lugano inaugura Calder. Sculpting Time, la più completa mostra monografica dedicata ad Alexander Calder da un’istituzione pubblica svizzera negli ultimi cinquant’anni. Introducendo il movimento in una forma d'artestatica come la scultura, Calder ha esteso questo medium oltre il visivo, nella dimensione temporale. Attingendoda importanti collezioni pubbliche eprivate internazionali, tra cui la Calder Foundation di NewYork dalla qualeproviene un ampio corpus di opere, Calder.Sculpting Timepresenta oltre 30capolavori dell'artista creati tra il 1931 e il 1960.

Calder.Sculpting Time esplora l’impatto profondo e trasformativo di questo artista rivoluzionario, delineando il suo sviluppo di un linguaggio formale e scultoreo caratterizzato da un'innovazione senza precedenti durante gli anni trenta equaranta del Novecento. La mostra, concepita come spazio aperto, libero da pareti, offre al pubblico l’opportunità di ammirare opere che vanno dalle prime astrazioni osphériques di Calder fino ad una magnifica selezione di mobiles più recenti,stabilesestanding mobilesdi varie dimensioni. In mostra sarà inoltre presentata una selezione diconstellations, un termine proposto da Marcel Duchamp e James Johnson Sweeney per le sculture dell'artista realizzate in legno e filo metallico nel 1943.

Calder si inserisce nell'avanguardia parigina poco dopo essersi trasferito nella capitale francese nel 1926. In questo periodo inizia a creare il suo rivoluzionario Cirque Caldere amplia la sua invenzione di ritratti in filo metallico, totalmente privi di massa. Nel 1930, il lavoro dell'artista si spostò inmaniera netta verso l'astrattoLa mostra segna questo importante snodo nella produzione dell’artista con le prime sculture non oggettive di Calder, che egli descrisse come densités, sphériquesarcsemouvements arrêtés. Nel catalogo della mostra dell'artista del 1931 alla Galerie Percier di Parigi, Fernand Léger scrisse: “è qualcosa di serio nonostante non dia l’impressione di esserlo”. Tra queste opere spicca lostabile Croisière, in cui fili sottilidelineano un volume curvilineo a cui sono connesse due piccole sfere dipinte in bianco e nero. Le linee di fili metallici di Calder scolpiscono volumi dai vuoti e presentano il movimento di un'azione priva di peso e di massa. Una delle innovazioni più importanti di Calder è stata quella di aver incorporato ilmovimento nelle sue composizioni, introducendo così la dimensione temporale. I suoi mobiles-termine coniato da Duchamp per descrivere queste opere-sonosculture cinetiche le cui composizioni in continua mutazione sono attivate dalle condizioni dell'ambiente in cui si trovano. La mostra a Lugano presenta uno dei più importanti mobilesEucalyptus(1940). La scultura fece il suo debutto nella mostra di Calder del 1940 alla Pierre Matisse Gallery di New York e in seguito fu inclusa inquasi tutte le mostre più importanti allestite durante la vita dell'artista.“Muovendosi liberamente e interagendo con l'ambiente circostante, sembra dare forma all'aria; cambia continuamente, giocando con il tempo”, così le curatrici.

La mostra include anche altri mobiles come Arc of Petals(1941) e l’imponente Red LilyPads (1956), esposta nell’ultima sala, di fronte a una grande vetrata che offre una suggestiva vista sul lago e sul panorama circostante. Queste opere rispondono ad ogni minimo cambiamento dell’aria e della luce, vibrando nell’imprevedibilità del tempo e dei suoi diversi momenti. “Calder ha creato organismi metallici che possiedono le qualità della leggerezza e della varietà in forme biomorfiche sottili, che sono allo stesso tempo resistenti e fragili, dinamici ed estetici, solidi e ipersensibili”, spiegano le curatrici della mostra. In mostra, anche gli stabiles di Calder-termine coniato da Jean Arp per le opere statiche dell'artista in risposta a Duchampche esplorano invece il movimento implicito. Untitled (circa 1940) e Funghi Neri (1957) rendono evidenti le spettacolari variazioni di scala di queste opere, dalle dimensioni più ridotte a quelle maggiori.

A causa della scarsità di lastre di metallo durante la Seconda guerra mondiale, nel1943 Calder iniziò una nuova serie di sculture astratte realizzate con fili metallici e legno, appese alla parete ad altezze inaspettate. Sweeney e Duchamp, che curarono la retrospettiva di Calder del 1943 al Museum of Modern Art di New York, proposero il termine "constellation" per queste sculture.

“L’eredità di Calder perdura non solo nella presenza fisica delle sue opere, ma 
anche nel profondo impatto del suo lavoro, che ha cambiato il modo in cui percepiamo e interagiamo con la scultura. Il suo contributo alla storia dell’arte si estende ben oltre l'uso innovativo di materiali e l’impiego di nuove tecniche, catturando la sottile essenza di momenti fugaci. Confrontarsi con questa dimensione temporale è l'obiettivo di questa mostra”, concludono le curatrici.


La mostra sarà accompagnata da un catal
ogo pubblicato da Silvana Editoriale in tre edizioni separate (italiano, inglese e tedesco), con un saggio di Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge e una selezione di testi storici. 

La mostra è realizzata grazie a Fondazione Favorita.